ENADA 2013.. concessionari disertano in massa.


Non ci sono concessionari sportivi e di gioco on line a questa edizione di Enada Autunnale. La Kermesse di Roma, mai come questa volta ha visto la latitanza dei concessionari italiani.
Sarà anche colpa della crisi, ma sopratutto è colpa della mancanze di certezze che sta attanagliando il paese.
La normativa è sempre più ingarbugliata, con un esecutivo che non tutela il gioco legittimo e che di fatto spinge verso il proliferare di CTD, che forse a causa di una non attenta e precisa esposizione dei fatti davanti ai tribunali,  continuano ad operare. Se le forze dell'ordine e i pubblici ministeri esponessero in modo chiaro il fenomeno, dubito che gli  abili avocati riuscirebbero a farla franca. Non solo raccolta di scommesse di un soggetto senza autorizzazione, mancanza del Tulps, ma sopratutto mancato versamento delle accise, e li sarebbero dolori, perchè se pur il ricorso andasse in atto vale per la fiscalità il principi del Solve et repet, ossia, prima paga la cartella esattoriale e poi fai causa, e con un recupero delle somme evase che va dai 50.000 ai 15.000 euro per punto vendita penso che sarebbe più conveniente acquistarle le concessioni. senza parlare delle norme antiriciclaggio e delle dichiarazione dei redditi percepiti.
Ora dicevamo della mancanza degli operatori all'Enada, ma cosa dovrebbero andare a fare ??? 
La rete legale soffre, il poker live non si sblocca, i virtual game e il betting exchange vanno a rilento, i palinsesti sono bloccati, ed in più è in atto una caccia alle streghe, come se la causa di tutti i mali sia il gioco, non le storture della società... allora giù tasse e proibizioni per il gioco.
O meglio negozi di gioco e corner, pieni di obblighi, posizione, esposizione, metraggi, rendicontazione... i CTD, nulla il vuoto più assoluto, aprii dove e quando vuoi, accetti cosa vuoi, dichiari cosa vuoi, paghi quanto vuoi e a chi vuoi.
Ora è idea comune che il mercato italiano rimarrà immobile fino al 2016 quando scadranno le concessioni, e i Ctd che la stanno facendo da padrone, sono gli unici a proliferare...  e allora perchè non fare un ENADA a Malta, sarebbe un sicuro successo, e i politici Italiani potrebbero intervenire alla Valletta, visto che il giro d'affari dell'isola nel Gaming è tutto fatturato in Italia .....
E allora ben venga il segnale dei concessionari.... e la politica ora deve capire e dare risposte....

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